Ambienti chiusi e Covid19: come evitare il contagio

Ridurre il contagio da Coronavirus negli ambienti chiusi? Si può, seguendo qualche particolare accorgimento!

Nella stagione invernale dobbiamo porre maggiore attenzione al problema, per due motivi noti a tutti: ci troviamo molto più spesso in ambienti confinati, che aumentano la proliferazione di contaminanti biologici, ed il virus contagia maggiormente nel range 4°-10°.

Giorgio Buonanno, professore di fisica tecnica ambientale all’Università degli Studi di Cassino e alla Queensland University of Technology di Brisbane (Australia), in una intervista a Ciociaria Oggi, illustra come prevenire il contagio negli ambienti confinati.

Il docente conferma che la causa più insidiosa del contagio vada rinvenuta nella trasmissione degli “aerosol” – le goccioline respiratorie minuscole che restano sospese nell’aria – e che una corretta aerazione dei locali sia il modo più adeguato per contrastarlo.

Ma scendiamo nello specifico partendo dall’inizio…

Buonanno sottolinea come i luoghi critici siano gli ambienti chiusi di dimensioni ridotte e con limitata ventilazione, soprattutto con un tempo di permanenza elevato perché la trasmissione del virus avviene non solo attraverso i “droplets” – le goccioline pesanti che a causa di una dimensione maggiore precipitano a terra per forza di gravità entro i due metri – ma anche attraverso minuscole goccioline, l’ “aerosol”, esalate dalle persone infette quando tossiscono o starnutiscono ma soprattutto quando parlano e respirano.

I luoghi più a rischio sono le scuole, mentre l’autobus urbano non rappresenta una grande criticità perché facendo molte fermate c’è un’ampia ventilazione e i tempi di permanenza sono solitamente minimi. È stato stimato infatti che occorrono circa diciassette minuti di permanenza per inalare la dose di “aerosol” che può provocare l’infezione. Laddove non sia presente un buon sistema di ventilazione, risultano pericolosi anche i treni o in generale i trasporti a lunga percorrenza.

Dal professore si apprende che, come noto, per proteggerci dalle “droplets” è indispensabile l’uso obbligatorio della mascherina e il distanziamento sociale. Mentre per difenderci dagli “aerosol” quali precauzioni dobbiamo adottare?

Innanzitutto occorre ricambiare completamente l’aria aprendo le finestre per 10-20 minuti ma con la stagione fredda non è sempre fattibile. Una delle soluzioni più efficaci riguarda l’utilizzo di impianti di ventilazione meccanica controllata: nel caso di ricircolo è consigliato l’uso di filtri Hepa. Se la ventilazione meccanica non è attuabile perché richiede importanti lavori di ristrutturazione, si può ricorrere a purificatori d’aria portatili che possono essere spostati in diversi ambienti.

Ricordiamo, quali esperti di sanificazione aeraulica, che se si ricorre ad impianti di ventilazione, la sanificazione periodica è obbligatoria; scopri di più sul nostro operato 

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